giovedì 25 giugno 2015

"Difendiamo i nostri figli": Non si può parlare sempre di tutto!

Leggo la nota di Marisa Orecchia, intitolata "Luci e ombre del 20 giugno". Lamenta che nella grande manifestazione a Piazza San Giovanni non si sia parlato contro l'aborto e la riproduzione assistita. Ciò che è proprio brutto è che accusa gli organizzatori di aver sorvolato questi temi "furbescamente". Ecco, come al solito, il giudizio alle intenzioni; la critica acida a chi non dice o non fa ciò e come uno vorrebbe.

A piazza San Giovanni non si è parlato della legge 194 né della legge 40 per il semplice fatto che il motivo del raduno era un'altro. Non si è parlato nemmeno dell'accoglienza degli immigranti, né del sostegno dello Stato alle famiglie... Se ci pensi bene, sono meno le cose importanti di cui si è parlato che quelle di cui non si è parlato!

Ogni incontro, ogni manifestazione, ogni azione, si prefigge i suoi obiettivi, senza mescolare altri temi, anche se importanti. E mi pare che gli obiettivi e le preoccupazioni che hanno radunato centinaia di migliaia di persone a San Giovanni siano sufficientemente gravi e urgenti come per mescolarli con altri obiettivi e preoccupazioni.

Non mi risulta che nelle varie edizioni della "Marcia per la vita" sia stata denunciata l'introduzione dell'ideologia del gender nelle scuole. Devo pensare che gli organizzatori della Marcia hanno sorvolato il tema furbescamente?

Smettiamola con questa mania di criticare chi non fa ciò che e come noi vorremmo.

Condivido, però, in pieno, la preoccupazione di Orecchia per il fenomeno di "assuefazione" nella nostra società sulla pratica dell'aborto e della fecondazione in vitro, e le leggi e sentenze che permettono di disporre di tante vite umane innocenti.

E allora, diamoci da fare ancora di più per svegliare le coscienze su questi gravi problemi. Rinforziamo la "Marcia per la vita", invitando in modo aperto, senza appropriazioni indebite, tutte le realtà sensibili alla difesa della vita umana.

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